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Giornata della memoria: perché è fondamentale




“L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria.” Primo Levi

Auschwitz Birkenau, Polonia
Auschwitz Birkenau, Polonia

Il 27 gennaio di 80 anni fa l’Armata Rossa liberava il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau e denunciava le atrocità perpetrate dai nazisti verso milioni di persone.

Il ritrovamento delle infrastrutture non detonate, dei documenti e degli effetti personali degli internati, costituiscono la prova delle crudeltà commesse e sono uno shock per il mondo interno, rivelando una delle pagine più buie della storia dell’umanità.


La Giornata della Memoria è stata istituta nel 2005 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e in Italia era già stata riconosciuta con la legge n. 211 del 20 luglio 2000. È un giorno che invita al ricordo delle circa 12 milioni di vittime (6 milioni di ebrei e 6 milioni di prigionieri, oppositori, Rom e altre minoranze; dati dello United States Holocaust Memorial Museum) e punta alla promozione di programmi educativi atti alla sensibilizzazione per la prevenzione di futuri genocidi, obiettivo che purtroppo ancora non vediamo raggiunto.

La Giornata della Memoria non è solo una commemorazione, bensì un atto di giustizia nei confronti di un popolo che ha subito le atrocità più terribili della storia: l’Olocausto.


La memoria deve essere il mezzo con cui onorare chi non c’è più, ma anche per combattere le forme di odio che continuano a fare vittime. La persecuzione degli ebrei non è solo un capitolo di storia, ma la testimonianza di chi è stato oppresso, discriminato, perseguitato. Pensiamo al popolo palestinese, ancora oggi vittima di una violenza che richiama in certi versi, gli stessi meccanismi di annientamento ideologico ed etnico.


Il ricordo non deve limitarsi a parole di pace e ad un semplice omaggio alle vittime.

Il ricordo non deve limitarsi al 27 gennaio di ogni anno, ma tutti i giorni della nostra vita per far sì che la storia non si ripeta, anche se ciò non sta accadendo.


In un mondo di disuguaglianze, segnato da guerre, il ricordo dell’Olocausto deve mettere in moto la nostra mente e farci riflettere su come le ingiustizie, se non combattute, possono prendere forma in nuove atrocità.


Oggi più che mai, alla luce delle forme di odio come il razzismo o l’omofobia che si muovono nella nostra società, è necessario ricordare e riprendere in mano la lotta di chi si è battuto per un mondo libero da ogni tipo di odio e di repressione.

27 gennaio, ricordare oggi e sempre.

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