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Accorpamenti: gli studenti reagiscono

La Regione Lazio è al centro di un acceso dibattito dopo l’approvazione di una delibera

che, per il prossimo anno accademico, prevede l’accorpamento di 23 istituti scolastici, una

decisione che ha scatenato le proteste degli studenti.

La Rete degli Studenti Medi del Lazio ha occupato l’atrio della sede regionale, esprimendo

il proprio dissenso verso il piano di dimensionamento scolastico. Gli studenti hanno

richiesto un incontro con Francesco Rocca, esortandolo a ritirare la delibera contestata. La

protesta è stata innescata da un precedente incontro ritenuto “fallimentare e deludente”

con l’assessore alla scuola, Giuseppe Schiboni.


La Rete degli Studenti Medi è un’associazione studentesca italiana, nota anche come

sindacato studentesco, che da 17 anni si rivolge agli studenti delle secondarie di secondo

grado. Ad oggi è una delle associazioni studentesche maggiormente rappresentative nel

Paese. “Contrattazione, rappresentanza e conflitto sono le parole d’ordine che guidano

l’azione quotidiana delle Rete degli studenti Medi nelle scuole e nelle città” definendo in

questo modo il sindacato nel loro manifesto.

Nel frattempo, diversi istituti scolastici hanno intrapreso azioni legali contro la delibera

regionale. Tra questi, l’Istituto Comprensivo “Alberto Sordi” di Roma ha presentato un

ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio, opponendosi

all’accorpamento che farebbe salire la popolazione studentesca da 640 a quasi 1.400

alunni, superando il limite regionale di 1.200 studenti per istituto.

Anche in altre aree della regione, come nei comuni di Monteflavio, Nerola e Montorio

Romano, le amministrazioni locali hanno espresso forte opposizione alla soppressione

dell’Istituto Comprensivo “Giuliano Giorgi”, che serve 402 alunni distribuiti in otto plessi su

quattro sedi diverse. I sindaci di questi comuni hanno deciso di avviare un’azione legale,

presentando un ricorso al TAR. Nel loro appello, hanno evidenziato le gravi difficoltà

logistiche che deriverebbero dalla sua chiusura, con il rischio di compromettere il diritto

allo studio per centinaia di studenti.

Le critiche alla delibera regionale sul dimensionamento scolastico non si sono limitate agli

amministratori locali, ma hanno trovato spazio anche nel dibattito politico. La consigliera

regionale del Partito Democratico, Marta Bonafoni, presente alle manifestazioni

studentesche, ha dichiarato: ”È una manifestazione importante perché dietro a 23 scuole

accorpate c’è il destino e il futuro di interi territori che un taglio di forbice non può

eliminare.”

Di fronte all’ondata di contestazioni e ai ricorsi presentati la Regione Lazio si trova ora a

gestire un crescente clima di tensione, con il rischio che il malcontento diffuso si traduca in

ulteriori azioni di protesta. Le sfide legali in corso potrebbero inoltre ostacolare l’attuazione

del piano di dimensionamento scolastico previsto per il prossimo anno, aprendo la strada

a un possibile ripensamento delle misure adottate.

Gli studenti non si fermano. “Continueremo ad urlare a gran voce che la scelta del Ministro Valditara e

del Presidente Rocca sono un attacco al diritto allo studio.” Afferma la coordinatrice del

movimento studentesco Piergentili, chiedendo al Presidente Rocca di ascoltare le esigenze degli studenti, facendo un passo indietro.

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